martedì 10 settembre 2013

Se non migliori, peggiori

torna a studiare
Una mia vecchia collaboratrice, con cui ho brevemente lavorato, era solita dire, dopo avergli fatto vedere più volte come fare un qualcosa in maniera più veloce e corretta, ‘così è meglio, perché ho sempre fatto in questo modo’. Dietro questa scusa si celava l’incapacità di volersi mettere in discussione e migliorarsi. Cosa che fanno in molti, si danno la scusa per sbagliare, continuare a fare quello che fanno e ottenere sempre gli stessi risultati.
In azienda diciamo sempre che facciamo quello che facciamo, fino a quando qualcuno non ci dimostra che è possibile farlo meglio, in maniera differente o non farlo più.
Capisco che le cose nuove sono difficili ma lo sono prima di diventare facili!
Mi ricordo all’università, anche l’esame più terribile dove uno aveva perso tempo pazienza e sonno, dopo aver concluso e ufficializzato – soprattutto nel caso di un bel voto – la risposta alla domanda sulla difficoltà della prova, era sempre la stessa odiata frase che ci mandava in bestia perché voleva di colpo sminuire di importanza tutte le fatiche fatte (parlo di quello che ci dicevano gli amici perché, gli altri, facevano completamente l’opposto, terrorismo psicologico composto da invidia e competizione..).
È più facile del previsto la via del miglioramento.
Se non migliori peggiori quindi, come nel business, le attività e gli individui che non si migliorano devono, per forza di cose, cedere il posto a nuovi competitor aggressivi, aggiornati, motivati.
Il mondo va avanti e molti continuano a fare quello che avevano appreso tanto tempo fa senza chiedersi se la strada che prendono da una vita per tornare a casa sia la più breve e confortevole. Un giorno poi, trovano un ingorgo e per caso si accorgono che l’urbanistica della loro città è andata avanti ed ora hanno altre strade a disposizione..
Abbiamo sempre tanto da migliorare, tanto da sperimentare provare e osare.
Cambia strada all’improvviso quando torni a casa, ristorante, leggi qualcosa di diverso, ascolta qualcosa che non hai mai ascoltato, visita posti che non hai mai visto, aumenta le tue scelte e la tua vita sarà in espansione.
Io mi sento un alunno all’università della vita dove il docente è il prof. Esperienza ed il rettore è il prof. Consapevolezza.
L’università della vita non ha obbligo di frequenza ne tantomeno rilascia pezzi di carta.
Può essere frequentata da chiunque ma la retta è molto molto onerosa poiché si paga con il tempo, il tempo perso.. mi spiego.
Se non frequenti le lezioni del prof. Esperienza hai perso l’opportunità di capire quello che ti è successo nella vita pena, il dover investire il tuo tempo e frequentare quella lezione. Dopo aver frequentato le lezioni, dovrai sempre chiederti il significato di esse, ed il programma chiamato Evoluzione andrà avanti.
migliorarsi sempre
Buona evoluzione a tutti e state attenti alle lezioni perché se non migliori, peggiori!

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