lunedì 30 settembre 2013

Condividere la ricchezza

dare per avere
Sarebbe bello condividere la ricchezza tra i tuoi amici?
Ci sono comunità e gruppi religiosi, da cui per policy mi astengo di menzionare, che da sempre condividono le proprie ricchezze.
Molto semplice.. nella mia azienda, appeso ufficio per ufficio abbiamo una pergamena che recita: ‘se qualcosa ci vuoi vendere qualcosa da noi devi comprare!’
Scambiamo prodotti e servizi con chi li scambia con noi, ottimizziamo il nostro potere d’acquisto e rafforziamo le ns relazioni! Non vi fermate al risparmio effimero ma guardate in avanti all’effetto leva che la reciprocità vi porterà presto!
È voi?

domenica 29 settembre 2013

Sei la media dei tuoi amici

siamo la media delle persone che conosciamo
Già, siamo la media delle 5 persone che più frequentiamo.
Affascinante e, per molti, preoccupante!
Come un gruppo di persone che corrono, qualcuno tira mentre altri rallentano il gruppo, gruppo che alla fine diventa il risultato di queste dinamiche.
Scegli attentamente il tuo gruppo di pari? Sei disposto a farti rallentare? Pensi che le persone che frequenti migliorino le tue performance?
Queste ed altre sono le domande che mi pongo da diverso tempo e che voglio condividere..

sabato 28 settembre 2013

Esci dalla crisi..

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Ultimamente ci chiama un cliente per sapere se può montare l’impianto GPL su di un porsche cayenne 4.5 s che abbiamo in vendita.. senza parole!
W la Crisi se significa ottimizzare il budget, dare importanza e valore a tutto, il GPL, le auto e moto d’occasione che vendiamo!
Ma ieri ho capito finalmente che cos’è la Crisi -> non poter usufruire di un consumismo massificato, lamentandosi perennemente per quello che manca, status symbol e minchiate del genere!
Ridimensioniamoci, apprezziamo quello che abbiamo, riutilizziamo le vecchie cose evitiamo gli sprechi e assaporiamo tutto quello che la vita ci dona;
la Crisi non esiste!
PS al cliente del Cayenne > invece del GPL sul Porsche passa che abbiamo una bellissima panda a metano, pa’nnà a tutte le parti! hahahaaha

venerdì 27 settembre 2013

Successo Succedere

Successo Succedere
Fino a quando non sei coinvolto motivato e appassionato (hai presente quando sei innamorato, quando devi partire per una vacanza, quando ti senti pieno di tutto quello che sei..), ci sono esitazione,
la possibilità di tornare sui propri passi,
una costante mancanza di fiducia.
Nel momento stesso in cui ti impegni definitivamente,
si muove anche la Provvidenza.
Qualunque cosa puoi fare o sognare, dalle avvio!
L’audacia porta in sé il genio, il potere e la magia.
Successo è il participio passato di succedere,
fai succedere le cose.

giovedì 26 settembre 2013

La bellissima creatura

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Ti fa gli occhi dolci per uscire
Sorride e aspetta sempre il tuo arrivo
Ogni volta che ti vede è sempre una festa
Quando la sgridi si butta a te
Non ci sono giorni in cui è incazzata o stanca di starti vicino
Dicono che averne una allunga l’aspettativa di vita
Ma solo chi ha la fortuna di averne può capire..
Sto parlando di quella bellissima creatura del tuo cane!
E ringrazio Il mio adorabile bavoso Rocky che mi sta già aspettando, davanti il cancello, per l’interminabile passeggiata mattutina:)

mercoledì 25 settembre 2013

Diversamente civili

Incivili spiaggia-sporca
Ieri sulla spiaggia, mentre facevo il bagno, passa una signora sulla mezza età che, con nonchalance, butta un pezzo di carta!
Alchè, placando la mia ira le dico <lo butterebbe anche dentro casa sua?> e lei prontamente con un accento stretto campano <le carte le buttano tutti che cosa vuoi da me?!?> io aggiungo <si, tutte le persone incivili come lei!!> Tutta offesa la signora, guardando il marito e farfugliando parole fortunatamente a me poco conosciute, scompare dalla mia vista!
Ora.. capisco che ci sono persone e culture che mancano delle regole basilari per la convivenza e coesistenza ma spero, in cuor mio, che esseri più sviluppati civili e consapevoli si impegnino, per primi con le loro azioni, a mandare i giusti messaggi.
E tu, butti la carta o preferisci, come me, essere offeso per un servizio civico??

martedì 24 settembre 2013

Razzismo al contrario


razzismo al contrario
Premetto che, A prescindere dal sesso razza condizione o colore che sia, mi sento sempre in dovere di donare e non discriminare.
Questo mio atteggiamento crea un seguito di ambulanti presso la mia azienda tra cui Jasmine di cui vi voglio raccontare..
Considerando la frequenza nel passare di questa ambulante Africana, un paio di settimane fa decisi, per aumentarle il contributo (beneficenza) e soprattutto la dignità , di farle raccogliere qualche foglia davanti le vetrine e nel piazzale.
La prima volta accettò il compito e soprattutto il compenso di 10€ x un lavoro di 10min (1€xmin, mica male!).
Dopo circa una settimana, al suo nuovo passaggio, riproposi la cosa e lei scocciata e perentoria mi disse <guarda che io vendo, queste cose non le faccio, puliscile tu le foglie!>
Non voglio giudicare nessuno tantomeno Jasmine ma la riflessione nasce spontanea:
Ci preoccupiamo di persone che forse non necessitano della nostra preoccupazione?
Inoltre, non sarebbe meglio preoccuparci di chi non può (realmente) aiutarsi da solo?

lunedì 23 settembre 2013

False Identità sul web (fakers)

false identità
Ieri guardavo la presentazione della seconda serie di Catfish, sulle storie che nascono online ma per strani motivi, che poi vengono di volta in volta svelati, non trovano spesso un pronto proseguimento nella vita vera. Infatti, la maggior parte delle volte le persone non sono quelle delle foto sul profilo o, nel peggiore dei casi, nascondono realtà ancor più buie e intrigate.
Sentire ragazzi che ostentano false identità perché si vergognano di quello che sono, porta la mia percezione a rigettare quanto la nostra società, direttamente o meno ci propina.
Io stesso per tutta la mia adolescenza ho combattuto per affermare un ragazzo introverso che non si piaceva quando si guardava allo specchio e quando si relazionava nella società. Tuttavia, in cuor mio, ho sempre avuto la certezza che siamo esseri speciali, pertanto, anche io lo ero.
Perché mai  quindi uno dovrebbe vergognarsi del proprio aspetto o di quello che è o presume di essere?
Se siamo tutti diversi e unici, per regola della scarsità  (Robert Cialdini) – tutto quello che é scarso ha valore – tutti dovremmo essere Speciali, sì o Sì?
Mi sfugge allora qualcosa..
Questo è il punto, stiamo sprofondando alla massima degradazione della nostra natura di esseri unici e dotati di uno spirito. La nostra società è quasi al capolinea, a breve tutti dovremo scendere e fare i conti con la natura vera delle cose. La bella notizia è che questo momento arriverà presto, apportando una vera e propria inversione di tendenza. Ci riscopriremo come esseri unici e preziosi, cercandoci nelle profondità e fattezze, tralasciando superficialità e apparenze.
Immaginatevi una società dove le persone condividono, ampliano, accolgono, rispettano e si accettano per quello che sono. Una società dove ci si apprezza a prescindere e tutti possono essere veramente liberi di essere quello che sono senza falsare la propria identità.
Intanto, mentre aspettiamo questa società per ora ipotetica, sforziamoci di accettarci per quello che siamo e chi non ci accetta, peggio per lui e soprattutto per la sua evoluzione!
Non dobbiamo essere tutti famosi, belli, ricchi, e avere riconoscimenti sociali, Facebook (da iscritto attivo che sono) è una presa per il culo alla popolarità, tanto quanto leggere qualche libro di self help lo è ai soldi e alla carriera.
Io credo nelle possibilità consapevole che
nella vita
, per tutto, c’è sempre un prezzo da pagare.
Fino a quando non lo si quantifica tutti vogliono diventare e fare tutto poi,
davanti al grande costo della realtà solo i più determinati chiudono la bocca, si rimboccano le maniche e pagano il conto!
E tu, paghi o fai lo spilorcio?

Polli-tica

Pollitica
Non amo ne voglio parlare di Politica perché quando vedo gli uomini comuni cercare di risolvere questi grandi problemi economici, tra partiti che si sgambettano e lotte tra caste, penso al cagnolino di mia madre dal balcone sulla ferrovia, che abbaia a squarciagola a tutti i treni che passano, pensando ingenuamente di poterli fermare:)
Allora vorrei sentire solo i cazzuti che con la propria vita coerente sono (come diceva Gandhi) il cambiamento che vogliono vedere nel mondo, e non quelli che vogliono cambiamenti nel mondo per fini personali!
Ti lamenti dei raccomandati solo perché nessuno ti raccomanda?!?
Ti lamenti delle tasse perché non ne hai evase a sufficienza?!?
Ti lamenti dei politici solo perché, della politica, non ne hai fatto una carriera?!?
Parli di meritocrazia e poi cerchi scorciatoie?!?
E soprattutto, sottometteresti il tuo interesse personale per un bene comune?!?
La politica non è forse un riflesso della società e quindi della nostra cultura?
E se prima dei politici cambiassimo il nostro atteggiamento?!?

domenica 22 settembre 2013

Made in Italy?

made in Italy
Da piccolo credevo che eravamo la popolazione più cazzuta, creativa, geniale, con più storia, la migliore cucina, clima, moda, Made in Italy ecc..
Crescendo e soprattutto viaggiando, mi sono accorto che, nonostante il mondo è pieno di bellezza ovunque, il nostro paese rappresenta un complesso di eccellenza.. si, ma.. di eccellenza in decadenza!
Oggi, da imprenditore che continua a credere e imprendere nella ns penisola, Chiedo a quanti tra voi percepiscano ancora il valore del ns tanto amato Made in Italy, inteso come tradizione, passione, know-how, capacità, innovazione, lo stesso del boom economico che hanno vissuto per primi i nostri genitori e che oggi, stanno vivendo, in diverse modalità, i paesi emergenti.. (paesi dove da bambini si hanno solo doveri e, i più ignoranti hanno un master e conoscono almeno due lingue..).
Made in Italy?!?

sabato 21 settembre 2013

La Rabbia non produce risultati (positivi)

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Non so a voi ma, nonostante ho quasi raddoppiato il mio tempo da quando sono maggiorenne (18 + 17 = 35 anni), continuo a stento a riprendere pronta lucidità mentale nel momento in cui mi arrabbio.
Un mio caro amico mi ripeteva sempre ‘la rabbia non produce risultati‘ ma solo quando ci stacchiamo da una situazione che ci provoca rabbia,
possiamo veramente capire quanto sbagliato può essere prendere decisioni in quello stato alterato.
Il nostro stato infatti influenza il modo in cui processiamo la realtà. Pensiamo ad esempio a due stesse situazioni in cui dopo essere usciti di casa con la macchina un tipaccio ci taglia la strada, suona il clacson, ci fa sbattere contro il guard rail e mostra il dito medio:
nel primo caso vinci il super enalotto = guardi il tipo e ti fai una grande risata ripartendo senza dare importanza alla cosa
nel secondo caso ti hanno appena comunicato che è morto un tuo caro amico = scendi dalla macchina, raggiungi il tipo e non ti importa più di niente se non che ‘rimettergli il dito al proprio posto..’
Insomma, è sempre lo stato che fa la differenza tra il ragionare ed il reagire.
Quando siamo arrabbiati ci dimentichiamo di quello che potrebbe succedere e, in molti, siamo capaci di mandare all’aria, rapporti, collaborazioni, amicizie.
Ci sono modi funzionali per scaricarci della negatività e dalla rabbia. Il mio preferito è quello di sfogarmi nello sport. Ma il vero beneficio si può percepire allenandosi alla massima intensità possibile, senza riserve,endorfine e stanchezza placheranno il nostro animo conturbato.
Arrabbiatevi pure quanto volete ma ricordatevi che quel momento passerà e ci saranno conti che qualcuno dovrà pagare..
ps ringrazio tanto chi mi ha fatto arrabbiare ieri pomeriggio e riportato alla mia consapevolezza il potere distruttivo di questo stato alterato.
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La memoria del cuore

Bellissimo film romantico dal significato profondo. Scusate il romanticismo ma l’ho appena visto e merita una riflessione..
Per chi non lo conoscesse, eccovi il riepilogo:
Paige e Leo sono una coppia di sposini molto innamorati. Una notte in cui ha molto nevicato, i due rimangono vittime di un incidente. Leo ne esce fuori senza neanche un graffio, mentre un forte trauma alla testa cancella totalmente la memoria di Paige e del suo matrimonio con il marito.Quando si risveglia dal coma, Leo è un perfetto sconosciuto per lei. All’improvviso Leo si trova nella scomoda posizione di dover ricostruire il rapporto a cui aveva aspirato per tutta la vita e di dover riconquistare una seconda volta l’amore di sua moglie.
Queste le frasi più significative:
“Ho anch’io una teoria, la mia riguarda i momenti. I momenti d’impatto. La mia teoria dice che i momenti d’impatto, lampi di elevata intensità che cambiano la nostra vita completamente, finiscono con il definire chi siamo. Ognuno di noi è la somma di tutti i momenti che abbiamo vissuto, con le persone che abbiamo conosciuto, e questi momenti diventano la nostra storia. Come i migliori momenti che ripercorriamo e ripercorriamo ancora e ancora…”
“Le persone che siamo, sono fatte di infiniti attimi che abbiamo vissuto e che resteranno per sempre in noi”.
Il significato profondo che ho letto in questo bellissimo film è:
non siamo quello che ricordiamo ma il significato che abbiamo tratto dai momenti importanti che definiscono la nostra evoluzione.
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Il mantra segreto per la Felicità

L’unico vero scopo di tutti è quello di avere una vita felice. Per questo, spesso sento parlare e riflettere in molti su questo importantissimo argomento.
Ci sono tantissime storie aforismi libri e film che ci incantano ma poi, come degli automi, continuiamo a fare quello che sempre abbiamo fatto, cercando qualcosa che non conosciamo, ottenendo sempre gli stessi risultati.
Il grande Albert diceva che un problema non può essere risolto nello stesso livello di pensiero in cui è stato creato.
L’unico modo per risolvere un problema è quindi cambiare mentalità rispetto ad esso. Visto che i problemi inibiscono la felicità, se li risolviamo abbiamo una grande possibilità di essere felici.
La mia vita è cambiata in meglio quando, grazie ad un semplice potente mantra che un giorno un mio caro amico di Firenze mi svelò, ho sviluppato consapevolezza rispetto i ‘problemi’:
tutto quello che mi accade nella vita, è sempre la migliore cosa che mai mi possa accadere
Capisco che ci sono cose ed eventi che la mente umana non può accettare, come la morte di un caro ma se sposti l’ordine temporale nel metabolizzare una cosa allora, tutto cambia.
Ti ricordi il momento in cui è finito il tuo ultimo rapporto? Cosa provavi di preciso?
Ora che ci ripensi, a distanza di tempo, come è cambiata la tua interpretazione?
La prossima volta che ti accade qualcosa di ‘brutto’ pensa che è la migliore cosa che la vita ti sta dando la possibilità di vivere e, all’improvviso, la tua esperienza si trasformerà in un feedback pieno di significato.
Non ti dico che è facile, ma le cose difficili sono ‘difficili’ prima di diventare facili :)
Ti auguro una vita piena di significato con-Sapevolezza e di fare sempre le cose ‘difficili’!
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L’Avvocato del diavolo

Avvocato del diavolo
Sono quasi 17 anni che vivo in prima fila situazioni commerciali e mi accorgo, parlando, chiedendo e osservando, che sempre più frequente si pronuncia la fatidica frase ‘gli farò scrivere dal mio legale!’ espressione ”risolutiva” di tante controversie..
Questo è il risultato del fatto che nelle negoziazioni manca la predisposizione di scendere a compromessi, preferendo il ‘mal comune mezzo gaudio’.
La logica dell’orgoglio, detto da un orgoglioso pentito, è illogica.
Perché preferire di perdere in due piuttosto che guadagnare meno ma entrambi?
Il problema serio arriva dalla falsa aspettativa che un legale poco corretto può creare nei confronti di un cliente bramoso di vendetta: l’Avvocato del diavolo.
Con questo non voglio assolutamente generalizzare, adoro la categoria professionale in questione e, in un altra vita avrei forse scelto di studiare e interpretare le leggi. Ci sono quindi avvocati e avvocati, il mio ad esempio è uno di quelli che si preoccupa prima della fattibilità e poi dei compensi (l’ho scelto per questo). Ma quando il consulente legale è focalizzato sull’onorario i poveri clienti sventurati si ritroveranno ad aver innescato iter burocratici, che esulano spesso dalla possibilità di tornare indietro (indenni).
La congiuntura economica poi, abbassa il livello di tolleranza e molte persone si autorizzano comportamenti poco etici e ritorsivi, cercando nella legge imperfezioni da convertire in benefici personali, tornaconto che esulano la fattispecie dell’accaduto oggetto del procedimento in atto. Il tutto supportato dal consulente che asseconda il cliente, naturalmente..
Ricordatevi che anche se siete certi di aver ragione, saranno sempre terzi che da una diversa posizione, interpreteranno e infine giudicheranno la controversia.
Mio padre era solito ripetermi che, in un procedimento giudiziario nessuno è esente da colpa fino a prova contraria. Questo era il palese messaggio di cercare di evitare procedimenti legali, quando possibile.
Il messaggio che voglio passare è quello di essere consapevoli che la scelta migliore è sempre quella di scendere a compromessi da subito, trovare punti d’incontro, parlare prima civilmente (magari con terze persone che plachino gli animi), trovare legali onesti e deontologicamente corretti e ragionare sempre a freddo perché la rabbia non produce risultati (positivi).
La legge è uguale per tutti?
Si.. per quelli che hanno un bravo avvocato e fino a prova contraria! 
la legge è uguale per tutti?

venerdì 20 settembre 2013

Scappare dall’Italia

Vivere-e-lavorare-all-estero-Non-fa-per-gli-italiani
Da tempo che sento, oltre il risonante lamentarsi in generale, di persone che vogliono scappare dal ns paese.
Anche io mi sono sempre chiesto e cercato il paese ideale per vivere.
Vi confesso che solo da poco, alla soglia dei miei ’35, ho capito che non esistono posti oggettivamente migliori poiché un paese, come una macchina o un vestito (deformazione personale), per piacervi deve soddisfare i vostri bisogni soggettivi e calzarvi addosso.
Il mio invito è quello di capire cosa è importante che un paese abbia PER VOI, cercatelo e pianificate l’eventuale espatrio (una supervisione preventiva è sicuramente indispensabile). Non valutate qualcosa per il feedback di qualcuno, magari anche molto diverso da voi, che dopo una vacanza all inclusive vi ha detto: <’spakka!’>.
Nel 2010 ho girato gli USA pernottando a casa di persone che non conoscevo tramite un portale fighissimo americano. L’ultima tappa è stata S.Diego di cui mi sono praticamente innamorato.
La coppia che ospitava me e la mia compagna (attuale moglie), era composta da una simpaticissima (in carne) Filippina di circa 35 anni e di suo marito Indiano di 25. Vi parlo di questa esperienza perché dopo 15 giorni passati sempre insieme a Lovela ed il marito, che oltre ad ospitarci gratuitamente si prodigavano nel farci vedere e provare le specialità del posto, feci una domanda  (da ‘buon’ italiano diffidente) chiedendo perché tutta quella disponibilità in cambio di nulla (il loro ospitarci infatti non prevedeva lo scambio di nessun tipo di servizio bene o favore).
La risposta di Lovela fu sbalorditiva: <perché ogni volta che faccio scoprire la mia città la rivivo da turista e me ne innamoro come la prima volta!>.
Potete immaginare quanto stupore provai nel sentire quelle stupende parole cariche di un significato, per me, molto evoluto.
Viaggiate, provate, sperimentate e capite ma la cosa più importante è quella di non scappare, non si scappa da nessuno se non da se stessi.
Cercate le opportunità, riscoprite la vostra città, il vostro paese, cambiate prospettiva e alzando la testa in alto vi ritroverete a notare palazzi sconosciuti, contesti mai visti e di colpo sarete in vacanza.. sotto casa o sul posto di lavoro!

giovedì 19 settembre 2013

In Italia non si regala

In Italia non si reagala
I distributori di buste igieniche per cani del comune dove ho la concessionaria e Rocky (bavosa stupenda creatura quadrupede), hanno portato alla mia attenzione il fatto che tutto il gratuito messo a disposizione nella ns società ita(gli)ana viene immancabilmente abusato, poiché li trovo quasi sempre vuoti nonostante le persone del vicinato che portano il cane a fare le passeggiate sono molto poche e sempre le stesse.
Io stesso, quando passo davanti a questi distributori con Rocky, nonostante esco sempre con almeno 2 buste, per retaggio culturale ho l’impulso di prendere qualche altra busta (quelle poche volte che le trovo..). Solo il mio senso civico potenziato da viaggi libri e corsi fa la differenza nel farmi scegliere di lasciare buste (limitate fino al seguente approvvigionamento) ad altri che magari non ne hanno più dietro.
È sempre la stessa musica nostrana, fino a quando l’interesse degli individui sarà sempre e solo quello di soddisfare i propri bisogni a prescindere dalle conseguenze nel farlo, allora, continueremo ad essere il paese che siamo. Poi andiamo all’estero, ad esempio, vediamo distributori di giornali dove chiunque potrebbe prenderne senza lasciare soldi e noi, stupiti e increduli, ci chiediamo come sia possibile una cosa del genere. Stupiamoci del contrario.
Sviluppa il tuo senso civico e vedrai che il mondo sarà la tua casa.
ps quello che scrivo lo scrivo innanzitutto per ricordarlo a me stesso,
le mie tante debolezze sono la mia forza :)
‘solo quando spieghi le cose agli altri le interiorizzi’

mercoledì 18 settembre 2013

Il potere della Respons-Abilità

responsabilità
Come sempre dico, la vita ci offre la possibilità di scegliere ed, in questo post, scegliere se prendersi la responsabilità o dare la colpa di quello che ci succede.
Apparentemente il lamentarsi è la scelta più semplice ed istintiva ma il farlo ci rende automaticamente degli spettatori senza potere, che non possono nulla di più di scaricare le proprie responsabilità.
In psicologia si parla di locus of control, ovvero, della percezione sulla capacità di un individuo di poter o meno controllare gli eventi (interno o esterno).
Quindi, se non ti prendi le responsabilità riflettendo un locus of control esterno, non hai potere su quello che ti succede e le tue parole saranno <è colpa di..> o <non è colpa mia..>, i tuoi argomenti preferiti invece spazieranno dalla ‘Ggente’ passando per la ‘polli-tica’ per arrivare alla ‘cri-Si’ (vedi altri miei post).
Invece, il rispondere prontamente alla vita in tutto quello che ti succede, per opposto, improvvisamente ti apporterà un grandissimo potere personale.
E tu, decidi il potere o preferisci lamentarti?

Preghiera della Pazienza e della Saggezza

preghiera della pazienza e saggezza
Concetto dopo concetto, riflessione dopo riflessione, parola dopo parola, lettura dopo lettura,  nel tempo ho ripreso, dal mio profondo cercato e infine strutturato questa preghiera.
L’ho chiamata ‘Preghiera della Pazienza e della Saggezza’ perché quando la recito la pace e la consapevolezza si fanno spazio dalla mia neurologia alla mia percezione.
Il Dio della preghiera non è di una religione ma il riferimento massimo che ognuno di noi, nel profondo della propria spiritualità, si rappresenta.
Spero che possa ispirarvi ed esservi di aiuto tanto quanto lo è per me.
Oh Dio concedimi la serenità per accettare quello che non posso cambiare, il coraggio per cambiare quello che posso e la saggezza per capire la differenza.
Oh Dio ti prego, concedimi anche nella tua bontà la serenità di accettare come hai fatto tu questo mondo così com’è, e non come vorrei che fosse.
Mi abbandono con fiducia alla tua volontà perchétutto quello che mi accade nella vita, è sempre la migliore cosa che mai mi possa accadere.
Mi hai insegnato che la sfortuna e la sconfitta non esistono ma sono solo preziosi insegnamenti.
Ricordami che tutto quello che non capisco serve a lasciar accesa la mia curiosità e che la responsabilità di quello che mi succede è sempre la mia.
I ‘’problemi’’ servono a rendermi le cose più divertenti ed i ‘’nemici’’ sono dei maestri travestiti che vogliono insegnarmi qualcosa.
La sofferenza è il mezzo più veloce per farmi evolvere e la morte terrena sarà solo il raggiungimento della consapevolezza del mio vero essere spirituale.
Grazie a questi insegnamenti, trovo valore e significato in ogni cosa che mi accade e se quello che mi aspetto non accade, allora sta accadendo qualcosa di migliore ma che (forse) ancora sto comprendendo.
Solo la chiarezza precede la verità ed il  successo e, in ultima istanza, fa’ Oh Dio che io possa essere ragionevolmente felice in questa vita e completamente felice in eterno con te nella prossima, Amen.

martedì 17 settembre 2013

Le strategie per svegliarsi prima e meglio

svegliarsi prima
Voglio sfatare l’idea che le persone del club delle 6 (quelle che si svegliano presto) riescono ad alzarsi prima senza sforzi o strategie.
È’ proprio questo di cui hai bisogno:
sforzo > buona volontà
strategia > pianificazione di come farlo
Presupponendo una buona volontà di fondo, eccoti le strategie che da tempo mi fanno svegliare prima del sole e della maggior parte delle persone che conosco:
1. Prima di chiudere gli occhi
L’ultima mezz’ora prima di addormentarti devi decidere di preciso a che ora ti alzerai il giorno seguente poiché, la mente (non mente), soprattutto in quei momenti, è altamente condizionabile.
2. Sveglie multiple
Invece di mettere una sveglia, impostante diverse che anticipino l’orario in cui hai deciso (la sera prima) di svegliarti. Facendolo percepirai di aver dormito più a lungo assaporando i momenti più gustosi e difficili, quelli prima di alzarti. Personalmente, se la sera decido di svegliarmi come di solito alle 4:40, imposto 3 allarmi (con una melodia dolce e raffinata) uno alle 4:20, uno alle 4:30 e l’ultimo per poi svegliarmi alle 4:40.
3. Visualizza
Quando lotti tra lo svegliarti e ‘chi se frega dormo ancora!‘ visualizza quello che perderesti e quello che guadageresti svegliandoti tardi e prova tutte le sensazioni che ne scaturiscono, moltiplica poi queste fino a quando non saranno così forti da tirarti dal pigiama (o dalle mutande se usi solo quelle) e svegliarti.
4. Convinzione
Ogni volta che ti svegli presto capisci che rafforzi questa abitudine, convinciti sin da subito che è semplice e che tu ne sei capace. Se non ci riesci allora ricordati dell’ultima tua sveglia prima di andare all’aeroporto e partire per quella bella e attesa vacanza che aspettavi da tempo..
5. Ora, svegliati e basta!
E tu alle 6 dove sei?

La Truffa imperfetta

Sleazy salesman pointing
Arriva un cliente in concessionaria dall’aspetto trasandato, mani gonfie, sguardo basso e la barba che non vedeva lamette da un secolo. L’abbigliamento, nonostante fosse formale e completo di tutti gli accessori, era di qualche taglia in più (forse premeditava di ingrassarsi presto..), ma la cosa che spiccava maggiormente erano le tonalità diverse di grigio tra scarpe/cinta/pantalone e giacca che non avevano mai avuto il piacere di incontrare un caldo ferro da stiro. Non abbiamo pregiudizi di nessun tipo, amiamo la semplicità e le persone vere, ma i calzini di spugna, ci prendevano a cazzotti ogni volta che abbassavamo lo sguardo!
Appena sceso da una macchina che, anche il rottamatore più lungimirante avrebbe schiacciato nella pressa, senza valutare nessun tipo di recupero.. Il signore dalle ovvie origini del profondo Sud, aprì la bocca per pronunciare le sue prime parole cariche di arroganza con un: ‘Capo, chi comanda qua?’ (traduzione by google translate).
Visto che, a seconda della tipologia di persona che arriva, decidiamo chi di noi mandare in ”trincea”, quella volta spettò al mio collaboratore specializzato per le persone borderline o presunte tali..
Il cliente, naturalmente, voleva la macchina più costosa che avevamo nel piazzale, un Suv. Fino a questo momento, seppure le apparenze gli erano tutte contro, la situazione era ancora passabile.
Ripeto che non discriminiamo nessuno per la macchina o vestiti ma istintivamente per l’atteggiamento, area di miglioramento su cui tutti in azienda dobbiamo ancora lavorare.
Poi, all’improvviso venne il mio collega e sorridendo mi disse che il tipo, presunto direttore di una filiale di una banca sconosciuta di qualche posto mai sentito, per non avere conflitti di interessi con la propria banca, voleva un finanziamento intestato alla moglie (non presente) senza interessi visibili in contratto ma pagabili a parte alla finanziaria. Chiaramente finanziando l’importo chiavi in mano senza acconto, insomma, avevamo proprio tutto per pensare ad una truffa.
Premesso che ci era già capitato di tutto, circolari falsi, bonifici ritirati nelle 24 ore all’emissione, presunti commercianti esteri con vaglia da cambiare, buste paga false per finanziamenti e assegni cabriolet (scoperti) versati last minute. Ma una situazione del genere era da case history.
Decisi di valutare la cosa nonostante quando premesso.
Dopo notevoli sforzi per riuscire a fare il tutto nel solo modo in cui lavoriamo nella nostra azienda, ovvero con Regolarità e rispetto delle leggi e normative, abbiamo infine concluso questa strana e dubbia transazione vendendo il Suv allo strano personaggio.
Non si trattava di una truffa, ma la truffa era nel nostro cervello.
Le nostre convinzioni (limitanti) rispetto delle caratteristiche che messe insieme avrebbero preoccupato chiunque, avevano contaminato la nostramappa del mondo.
Ho scritto questo post perché nel 2008, durante la pausa pranzo in un corso di Programmazione Neuro Linguistica, nell’affollata Rimini nel mese di agosto, traboccante di turisti di ogni dove, facevo una profonda riflessione al tavolo di una piadineria.
Mentre aspettavo uno squacquerone con la penna in mano e, avanti agli occhi, una tovaglia in carta scrissi il mio personale acronimo della sigla (originale in inglese ) della programmazione neuro linguistica NLP:
N – Non
L – LoP – Presupponente
Questo è quello che per me racchiude tutta la base della corretta comunicazione, fondamento del modeling, della programmazione neuro linguistica e vendita.
Non presupponete niente ma chiedete, cercate, scoprite e capite.
Potrebbe essere una truffa (e guardatevi bene a posteriori) ma se non lo presupponete potrebbe essere la vendita migliore della vostra vita.
truffa
I calzini? Non li guardate..

lunedì 16 settembre 2013

Il benessere mentale

Salute Mentale

La nostra mente è come uno schermo di un cinema,
che a seconda della dimensione delle immagini, del volume dei suoni,
dei colori e della luminosità,proietterà un film che spesso preferiremo non vedere.
Fino a questo punto la cosa potrebbe andare anche bene se non che,
la maggior parte delle persone, ha la convinzione (limitante) che,
a cambiare le immagini e le modalità di proiezione,
ci sia un omino al fondo della sala della nostra percezione, che nessuno può comandare.

Fai qualcosa per il tuo benessere mentale?

L’omino al fondo della sala sei proprio tu e solo che ti sei abituato a mandare
sempre le stesse immagini nelle stesse modalità, ma
se continui a fare quello che hai sempre fatto, otterrai i risultati che hai sempre ottenuto!
Per primo, prendi consapevolezza di poter cambiare le modalità di proiezione di tutta la realtà che ti scorre nella mente e con essa, tutto il carico emotivo che ne deriva.
Per capirci, prova a vedere un film magari 3d (ad alto impatto emotivo) al cinema e poi,
vedi lo stesso film dal tuo cellulare e capirai quanto contano le modalità che caratterizzano l’emozione che proviamo da un’immagine e dalle sue sub-modalità (grandezzaluminositàcontornisuonigustipercezioni..) che ne rileviamo.
Detto questo è logico che se ingrandiamo le immagini e tutte le possibili sub-modalità, aumentiamo l’impatto che abbiamo nella nostra neurologia.
Per inverso, se riduciamo tutte le sub-modalità che abbiamo a disposizione,
possiamo ridurre tutto l’impatto emotivo che ne potrebbe derivare.
Troppo semplice?
Si e,
il fatto che solo le cose difficili funzionano
è un altra convinzione limitante che qualcuno ci ha fatto credere!
Provare per credere..
(Post ripreso dal mio blog Boxe And More sulla salute ed il benessere)

domenica 15 settembre 2013

Divertimento che tormento

Divertimento
Affascinante il significato etimologico della parola
divertimento > divertire >> di-vertere = volgere altrove, allontanare, stornare.
Ricercare il significato e l’origine delle parole mi appassiona poiché ne amplia di sfumature, fattezze e arricchisce la comprensione di esse.
Ci divertiamo quindi, per significato etimologico,
quando volgiamo altrove la nostra attenzione rispetto la normalità o quando semplicemente ci allontaniamo da essa.
Come se la nostra normale condizione fosse estranea al piacere e quindi al divertimento.
L’importante correlazione tra divertimento e felicità mi porta a scrivere questo post,
e soprattutto il voler rispondere alla domanda:
quando siamo felici? 
Mi sono spesso posto questo dilemma e nel tempo ho maturato la consapevolezza rispetto il divertimento,
racchiudendone il significato i in questo mio aforisma:
ci divertiamo pienamente solo nel momento in cui pensiamo a quando ci divertiremo o ricordiamo a quando ci siamo divertiti 
Pensa ora ad una qualsiasi vacanza o situazione in cui ricordi di esserti divertito, aiutati guardando una foto o magari un video.
Torna indietro e lascia riaffiorare le sensazioni che provavi nel momento in cui le stavi vivendo, percepivi  lo stesso divertimento? Eri felice? E soprattutto, eri consapevole di questo?
Se si, complimenti per la tua consapevolezza. Ma nella maggior parte dei casi succede l’opposto, l’abitudine e il dare subito per scontato qualcosa che ci sta accadendo la fanno da padrona, da qui il significato del termine ‘volgere altrove’.
In questo forse si basa tutto il segreto dell’essere felici:
volgere altrove la nostra attenzione ed esserne consapevoli nel preciso momento qui e ora
Viviamo in un momento che non è il presente, alcuni nel passato, altri nel futuro.
Di conseguenza non possiamo divertirci ora ma, assaporare il futuro o, nel futuro, rivivere il passato.
‘Che bei tempi.. prima era tutto diverso, non torneranno più..’ oppure ‘Che bello sarà quando saremo.. succederà.. faremo..’
Non sono i tempi a ritornare o lo cose a cambiare ma sarai tu a non avere più la possibilità di assaporare quello che la vita ha da darti. 
quando ti diverti
Vivi consapevole, vivi ora.